Prendere una decisione: il paradosso dell'asino di Buridano

Home » Blog » Prendere una decisione: il paradosso dell'asino di Buridano
Pubblicato: 1 Luglio 2024
decisione

Nella vita di tutti i giorni, siamo costantemente chiamati a prendere decisioni; dalle più semplici come cosa mangiare a pranzo, alle più complesse come scegliere un percorso di carriera, la decisione è un elemento preponderante delle nostre esistenze. Ma cosa succede quando ci troviamo di fronte a due opzioni - almeno apparentemente - perfettamente equilibrate? A tale proposito, vi racconto un'affascinante storiella: il paradosso dell'asino di Buridano.

Il Paradosso dell'Asino di Buridano

Immaginate un asino affamato e assetato. Il povero asinello, a un certo punto si trova esattamente a metà strada tra due secchi d'acqua, accanto a ciascuno di essi vi è un mucchio di fieno. Secondo il paradosso, l'asino, non essendo in grado di decidere quale delle due opzioni scegliere - perché in effetti non ce n'è una palesemente migliore dell'altra - rimane immobile e muore di fame e sete.

Questo paradosso, attribuito al filosofo francese Jean Buridan, mette in luce un dilemma di indecisione estrema, dove la mancanza di un criterio chiaro per scegliere tra due alternative egualmente attraenti porta all'inazione.

Nella realtà, raramente ci troviamo di fronte a decisioni così drastiche. Tuttavia, il paradosso dell'asino di Buridano ci offre una metafora potente per comprendere le situazioni in cui l'indecisione può paralizzarci. In effetti, spesso ci troviamo a dover scegliere tra opzioni che sembrano ugualmente valide e che comportano conseguenze significative per la nostra vita personale o professionale, ci troviamo di fronte cioè a decisioni critiche.

Raramente, nella pratica, le opzioni sono davvero identiche. La sensazione di equivalenza nasce più spesso da confusione, sovraccarico informativo e dal desiderio (comprensibile) di non sbagliare. L’obiettivo non è trovare la scelta perfetta, ma tornare a muoversi con metodo.

Decisioni e Deplezione dell'Io

Ogni decisione consuma risorse attentive ed emotive. A fine giornata, o dopo molte micro-scelte, possiamo sperimentare alcuni fenomeni che ci rendono meno efficaci: aumentano l’evitamento, la procrastinazione o la scelta guidata da quello che in gergo psicologico a volte si definisce “pilota automatico”.

Nel processo decisionale, un aspetto spesso trascurato è l'energia mentale necessaria per prendere decisioni, concetto esplorato dalla teoria della "deplezione dell'io" di Roy F. Baumeister. Secondo Baumeister, la nostra capacità di autoregolazione e di prendere decisioni è una risorsa limitata che si esaurisce con l'uso. Ogni decisione che prendiamo, indipendentemente dalla sua importanza, consuma una parte di questa riserva mentale.

Immagina di affrontare una giornata piena di scelte, dai semplici dilemmi come cosa indossare o cosa mangiare, alle decisioni più complesse come gestire progetti lavorativi o risolvere problemi personali. Ogni decisione contribuisce a esaurire la tua energia mentale, rendendo più difficile prendere decisioni sagge e ponderate man mano che la giornata avanza.

La deplezione dell'io è particolarmente rilevante quando ci troviamo di fronte a decisioni complesse o in situazioni di indecisione prolungata, come nel paradosso dell'asino di Buridano. Quando siamo mentalmente esausti, siamo più inclini a prendere decisioni impulsive o a evitare del tutto di decidere. Questo fenomeno, noto come "stanchezza decisionale," può portare a scelte subottimali o all'inazione, aggravando ulteriormente la nostra condizione di indecisione.

La ricerca ha discusso molto questo costrutto, ma come metafora operativa funziona alla grande: organizza la giornata in modo da decidere le cose importanti quando sei fresco, riduci i micro-dilemmi inutili, prepara in anticipo regole e routine.

Bias e procrastinazione: alcuni esempi

  • Status quo bias, preso in prestito dal mondo della finanza: preferire ciò che c’è già perché costa meno fatica mentale ed emotiva cambiare. Il risultato? Rimani dove sei, anche quando “stare fermi” è la scelta più costosa.
  • Omission bias: giudicare “meno grave” non agire rispetto all’agire, anche quando l’inazione produce danni comparabili. Ti sembra di non aver “fatto nulla di sbagliato”, ma il conto arriva lo stesso.

Tradotto in pratica: quando ti ritrovi a dire “deciderò più avanti”, probabilmente stai proteggendo lo status quo, la tua comfort zone. Inserire piccole regole di avanzamento (vedi più avanti), e rispettarle, ti aiuta a trasformare la decisione da evento eccezionale ad abitudine consolidata e sostenibile.

Prendere una decisione: le strategie del "buon senso"

Prima di esplorare alcune strategie controintuitive ma estremamente potenti per prendere decisioni, vediamo cosa ci suggerisce il senso comune a riguardo.

  1. Stabilire priorità: quando le opzioni sembrano ugualmente valide, è utile stabilire delle priorità. Chiediti cosa è più importante per te in questo momento. Potrebbe essere il benessere a lungo termine, la sicurezza finanziaria, la crescita personale o altro ancora. Avere delle priorità chiare può aiutarti a fare una scelta più consapevole.
  2. Considerare le conseguenze: valuta attentamente le conseguenze di ciascuna opzione. Anche se le opzioni sembrano equivalenti, spesso ci sono differenze nelle implicazioni a lungo termine. Immagina come ti sentirai (in termini concreti!... cosa farai di diverso) tra un anno, cinque anni o dieci anni dopo aver fatto la tua scelta.
  3. Affidarsi all'intuizione: la nostra intuizione può essere un potente alleato nelle decisioni difficili. A volte, il nostro inconscio ha già elaborato le informazioni necessarie e ci manda segnali sotto forma di sensazioni viscerali. Ascoltare la tua intuizione può offrirti una guida preziosa. Vedremo perché questo suggerimento può trasformarsi in una strategia potente più avanti.
  4. Consultare esperti o conoscenti: parlare con persone di fiducia, sagge ed esperte, può fornire nuove prospettive e può aiutarti a vedere la situazione da angolazioni diverse e a valutare meglio le tue opzioni.
  5. Agire e adattarsi: una volta presa una decisione, agisci con determinazione. Ricorda che raramente una decisione è irrevocabile. La maggior parte delle scelte può essere adattata e modificata in base alle circostanze future. Prendere una decisione è spesso meglio che rimanere bloccati nell'indecisione.

Tutto corretto e prezioso. Il punto è che, da soli, questi consigli non sempre superano la paralisi, specie davanti a una decisione critica. Quando la mente resta incollata al dubbio, servono strumenti più strategici (e a volte paradossali), che, partendo da questi presupposti, li sviluppano e li ampliano nella direzione dell'efficacia.

decisione scelta

Superare l'indecisione: strategie controintuitive

Siamo al cuore di questo articolo: ecco alcune strategie ad alto impatto e un po' più... Strategiche, rispetto alle precedenti! 🙂 Nel senso di... più affini al modello che io adotto nella mia attività di Coaching, quello Strategico, appunto, un approccio pratico, cucito sulla situazione, che usa prescrizioni, esperimenti e ristrutturazioni per rompere i circoli viziosi dell'indecisione.

Tollerare l'incertezza (allenamento graduale)

Spesso siamo condizionati a pensare che la certezza sia necessaria per prendere decisioni efficaci. Tuttavia, l'incertezza può essere un potente strumento di decisione! Sposare l'incertezza ti permette di mantenere una mentalità aperta e di esplorare una gamma più ampia di possibilità. Questo approccio può condurre a soluzioni innovative che non avresti considerato se ti fossi limitato a cercare solo risposte sicure e prevedibili.

Non cercare la sicurezza, è la cosa più pericolosa del mondo. (Hugh Walpole)

  • Esempio pratico: se stai decidendo se iniziare una nuova relazione romantica, invece di cercare di prevedere tutte le potenziali difficoltà, accetta che l'incertezza fa parte del processo. Concentrati invece sulle possibilità di crescita personale e le esperienze arricchenti che la relazione potrebbe offrirti. In altre parole, sposta il focus dall’evitare errori all’accogliere feedback Ma stai sempre “in campana”! Non voglio essere colpevole dei tuoi tormenti amorosi! 😉

Perché funziona: cercare la certezza assoluta prolunga lo stallo. Allenare un “range di incertezza tollerabile” ti restituisce margine di azione. Alcuni spunti ed esercizi pratici.

  • Scegli deliberatamente una piccola cosa senza ricontrollare (outfit, menu).
  • Prendi una decisione stabilendo un tempo massimo (es., 60 secondi).
  • Affronta una scelta con l’“80% di informazioni” e proibisciti di raccogliere il 20% mancante.

Scegliere l'opzione che ti fa (un po') paura

Wow, l'ho detto! La paura spesso segnala un'opportunità di crescita. Quando ti trovi di fronte a una decisione difficile, considera l'opzione che ti spaventa di più. Questa scelta, per quanto ti procuri apprensione, potrebbe essere quella che ti permetterà di superare i tuoi limiti e di realizzare il tuo vero potenziale.

Fai ogni giorno una cosa che ti spaventa. (Eleanor Roosevelt)

  • Esempio pratico: se stai decidendo se accettare un incarico all'estero o rimanere nella tua zona di comfort, scegliere l'opzione più spaventosa, ovvero trasferirti all'estero, potrebbe offrirti esperienze inestimabili e crescita personale. Se fattibilità e impatto sono simili e le condizioni lo consentono, prova la strada “più sfidante” per un periodo di tempo limitato, con indicatori chiari che ti restituiscano un riscontro oggettivo rispetto alla tua esperienza, poi decidi.

Perché funziona: la paura è un segnale evolutivo che non sempre corrisponde a un pericolo reale. Se due opzioni sono equivalenti, la più “temuta” spesso contiene più crescita.
Micro-esercizio

  • Scrivi le due opzioni. Per ciascuna, elenca 3 benefici e 3 costi.
  • Valuta la paura da 0 a 10. Se le alternative sono sovrapponibili, scegli quella con paura 6–7 (sfidante), non 9–10 (eccessivo) né 0–2 (zona di comfort).
  • Se non riesci a scegliere, torna ai suggerimenti qui sopra (vedi anche “tollerare l’incertezza”): la “paralisi dell’analisi” è dietro l’angolo, ed è ciò che meno desideriamo.

Cercare piccoli fallimenti

La paura del fallimento può essere paralizzante, ma considerare il fallimento come parte integrante del processo decisionale e di raggiungimento dei nostri obiettivi può trasformarlo in un potente strumento di apprendimento. Ogni fallimento offre lezioni preziose che ti preparano meglio per il futuro. Considera il fallimento non come una resa definitiva, ma come un passo necessario verso il successo.

Ho fallito più e più volte nella mia vita ed è per questo che ho avuto successo. (Michael Jordan)

  • Esempio pratico: se stai imparando a suonare uno strumento musicale, anziché evitare di esibirti in pubblico per paura di sbagliare, cerca situazioni in cui puoi metterti in gioco e fallire. Ogni errore ti insegnerà qualcosa di nuovo e ti aiuterà a migliorare. Iscriviti a una “open mic night” entro 30 giorni e fallo anche se non ti senti pronto.

Perché funziona: il tentativo di evitare qualsiasi errore alimenta la paralisi. Esporsi a micro-fallimenti insegna che l’errore è informazione, non identità. Ciò significa che tu NON sei quell’errore! Semplicemente, hai commesso un errore. Specifico, circoscritto. E da lì puoi crescere.
Esercizio

  • Definisci 3 “prove a basso rischio” che puoi sbagliare (pitch a un collega, ricetta nuova, 5 km a ritmo sostenibile).
  • Dopo ogni prova, scrivi sul tuo diario o su un foglio: cosa ho imparato? Cosa ho fatto bene? cosa cambio subito?
  • Non fermarti: continua a sposare il rischio consapevole e ragionevole!

Ignorare la logica

O meglio... dopo averla ponderata... saperla mettere un po' da parte e sfidarsi con un approccio meno lineare. La logica e la razionalità sono strumenti importanti, ma non sempre portano alla decisione migliore. Le scelte apparentemente illogiche possono aprire nuove strade e offrire prospettive uniche. Lasciare spazio all'intuizione e all'emozione può rivelare soluzioni che la mera logica non avrebbe considerato.

Non possiamo risolvere i problemi con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato quando li abbiamo creati. (Albert Einstein)

  • Esempio pratico: se stai pensando di cambiare carriera da un lavoro stabile a uno nel campo delle arti creative, ignorare la logica che dice di rimanere in una posizione sicura potrebbe portarti a una vita più soddisfacente e appagante. Chissà.

Perché funziona: la logica serve a preparare il terreno, ma oltre una soglia genera ruminazione (quella che prima abbiamo definito "paralisi dell'analisi"). Il passaggio è: definisci 3–5 criteri minimi (non 30), valuta rapidamente, decidi e poi agisci.
Esercizio

  • Stabilisci in anticipo i tuoi criteri minimi (es. “nuovo lavoro”, l'esempio visto prima: crescita in 1–2 anni, team sano, orario flessibile).
  • Se una proposta supera i criteri, decidi entro 24 ore un passo concreto.

Lasciare che il caso decida

Ebbene sì! In situazioni di stallo, affidarsi al caso può essere un modo efficace per sbloccare l'indecisione. Ci si può dare un tempo massimo - breve - per decidere (ad esempio, entro la giornata), dopodiché può essere una buona idea lasciare la scelta al caso. Sì, hai capito bene. Non decidere è sempre comunque peggio che scegliere - apparentemente - tirando a sorte. Verosimilmente le alternative hanno più o meno la stessa possibilità di riuscita. Ma poi devi mantenere la scelta fatta.

Lasciando che una moneta o un altro metodo casuale decida, puoi liberarti dal peso della responsabilità e spesso la tua reazione immediata alla decisione del caso rivelerà i tuoi veri desideri. Ma soprattutto, portare avanti la tua scelta, benché presa tirando a sorte, ti fornirà esperienze e feedback sulla base dei quali potrai rimodulare le tue azioni, per prove ed errori, il che è molto meglio che restare intrappolati nella paralisi.

Il caso non esiste, e ciò che ci appare casuale scaturisce dalle fonti più profonde. (Friedrich Schiller)

  • Esempio pratico: se non riesci a decidere tra due città dove trasferirti, lancia una moneta. La tua reazione immediata al risultato ti dirà di più su ciò che desideri veramente di quanto potresti pensare in modo razionale.

Perché funziona: quando sei in stallo fra due scelte equivalenti, delegare all’alea (monetina, dado) smaschera spesso il tuo desiderio reale (la reazione al responso è informazione). Il punto chiave: rispettare la scelta per un periodo minimo e raccogliere feedback.
Esercizio

  • Decidi il tempo massimo (oggi, entro le 18).
  • Lancia la moneta.
  • Mantieni la decisione per 30 giorni prendendo azioni coerenti con la scelta
  • Verifica i feedback e aggiusta il tiro

Checklist decisione in 7 step (salvala nelle Note)

Di seguito un algoritmo decisionale schematico molto potente che sfrutta alcuni dei principi visti finora e che si svolge in pochi minuti. Provalo, ti piacerà!

  1. Definisci la domanda in una frase (no romanzi).
  2. Elenca 3 criteri di scelta minimi non negoziabili.
  3. Raccogli solo le informazioni necessarie a valutare quei criteri (stop al resto!)
  4. Se due opzioni sono equivalenti, applica una delle 3 strategie dirimenti:
    • Paura 6–7 su 10” → scegli quella.
    • Monetina → onora il responso per 30 giorni.
    • Esperimento → prova l’opzione per 2 settimane valutando i risultati sulla base di criteri misurabili.
  5. Decidi ora il primo passo entro 24 ore.
  6. Metti in agenda il check a 14 giorni.
  7. Se bloccato, riduci la decisione: qual è il prossimo primo e più piccolo passo che posso fare verso il mio obiettivo? Dev'essere qualcosa di estremamente semplice e fattibile.

TUTTE queste strategie presentate qui in maniera sintetica vengono approfondite nei miei percorsi di Coaching, in cui il cliente è supportato passo - passo e in maniera personalizzata anche rispetto alla capacità di sbloccare l'indecisione e di riappropriarsi della propria libertà e fiducia di scegliere.

In sintesi (e prossimi passi)

Il paradosso dell'asino di Buridano ci insegna che l'indecisione può essere pericolosa quanto una cattiva decisione. In un mondo complesso e dinamico, l'abilità di prendere decisioni efficaci è fondamentale per il successo e il benessere personale.

Ricorda, la chiave è muoversi in avanti, anche quando la strada non è perfettamente chiara. Come abbiamo visto, un passo avanti è sempre meglio che rimanere immobili!

Queste strategie controintuitive per prendere una decisione, possono sembrare rischiose o insolite, ma spesso offrono nuove prospettive e soluzioni innovative. Si tratta di approcci che possono aiutarti a superare l'impasse e a prendere decisioni che ti porteranno verso una vita più ricca e soddisfacente. Dai loro una possibilità la prossima volta che ti trovi nel dubbio, sperimenta con saggezza e criterio, e fammi sapere come è andata!

Con piccoli esperimenti, criteri minimi e la capacità di tollerare una quota di incertezza, la decisione torna ad essere un gesto di azione, non una trappola mentale. Se vuoi allenarla nel tuo contesto (lavoro, sport, alimentazione, studio), contattami: possiamo costruire un protocollo su misura.

Domande frequenti (FAQ)

1) E se prendo la decisione sbagliata?
Quasi nessuna scelta è irreversibile. L’obiettivo è ridurre il costo dell’indecisione e costruire un percorso adattivo: decidi → agisci → osserva → correggi.

2) Posso “allenare” la capacità di decidere?
Sì, con routine che proteggono le risorse mentali: pianifica la giornata, limita i micro-dilemmi (outfit, menu), sposta le scelte importanti quando sei più lucido (mattina), crea delle “if-then rules” (es. “se X, allora Y”, ovvero, stabilisci in anticipo cosa fare se si presenta una certa situazione). La deplezione dell’Io è una buona metafora operativa per organizzarti.

3) Come distinguo paura utile da pericolo reale?
La paura utile ti porta crescita misurabile e non viola i tuoi confini di sicurezza. Il pericolo reale minaccia le tue certezze minime (salute, leggi, etica). Stabilisci criteri di sicurezza prima di scegliere.

4) Il Modello Strategico in cosa mi aiuta?
A interrompere le tentate soluzioni disfunzionali (rimuginio, evitamento) e a sostituirle con prescrizioni e strategie personalizzate che producono cambiamento misurabile in tempi brevi.

 

Articolo revisionato e aggiornato il 10 settembre 2025

I 5 articoli più letti

Trova cosa vuoi

logo bianco

P.IVA: IT 03578270922

PEC: stefano.demontis@pec.tsrm-pstrp.org
Via Matteo Maria Boiardo, 14, 09047 Selargius (CA)
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram