Gli esercizi di Coaching più potenti

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Pubblicato: 5 Maggio 2025
esercizi di coaching

Nel percorso di Coaching, poche attività riescono a coniugare in modo così efficace introspezione e azione come la scrittura riflessiva. La pratica del journaling – ossia tenere un diario personale focalizzato su pensieri, emozioni e obiettivi – agisce da specchio, mostrando schemi inconsapevoli e aprendo spazi di cambiamento. Più in generale, utilizzare la scrittura come strumento di crescita personale svolgendo esercizi di Coaching per iscritto può rivelarsi una scelta davvero utile ed efficace. Scrivere regolarmente favorisce una maggiore chiarezza mentale, riduce stress e ansia e aumenta la capacità di identificare risorse interne nascoste (qui trovate un'articolo interessante su come costruire l'abitudine del diario e i suoi benefici). Quando combinato con tecniche di Coaching Strategico, il journaling diventa un esercizio di Coaching strordinariamente potente che non solo vi sarà utile a definire meglio il problema, ma vi indirizzerà verso soluzioni pratiche e sperimentabili.

Per ottimizzare questo processo, ci affidiamo al Modello Strategico formulato da Paul Watzlawick e Giorgio Nardone, il modello che adotto come coach, che privilegia interventi brevi, orientati ad interrompere i circoli viziosi del pensiero e a generare soluzioni al problema presente. L’obiettivo non è esplorare le cause lontane del disagio, ma trovare subito il “come fare” per scardinare modalità di pensiero disfunzionali e sperimentare nuovi comportamenti. In questo articolo focalizziamo la nostra attenzione su alcuni esempi di esercizi di Coaching che sfruttano la scrittura: semplici, pratici e replicabili in autonomia. Naturalmente si tratta solo di esempi utili a far comprendere le potenzialità dello strumento scrittura che non sostituiscono un Coaching completo svolto con un coach.

L’importanza della scrittura nel Coaching

La scrittura riflessiva favorisce l’emergere di schemi cognitivi ricorrenti, permettendo al coach e al coachee di individuare le “tentate soluzioni” che mantengono il problema nel tempo. Annotare giornalmente i propri stati mentali consente di osservare con distacco i pensieri automatici, diventando terreno fertile per la rottura dei circoli viziosi. Inoltre, il riflettere per iscritto stimola l’ideazione di micro-azioni concrete, rafforzando la motivazione e l’autoefficacia personale. Grazie a sessioni di journaling mirato, diventa possibile misurare i progressi, identificare le eccezioni ai problemi (vedi più avanti) e consolidare nuovi comportamenti in tempi brevi.

Dal punto di vista neurologico, l’espressione scritta attiva aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione delle emozioni e nella regolazione dello stress, con effetti positivi sulla salute mentale e fisica. Scrivere aiuta anche a dare senso alle esperienze difficili, favorendo il rilascio emotivo e una più netta definizione degli obiettivi di cambiamento. Per tutte queste ragioni, la scrittura si configura come uno degli esercizi di Coaching più potenti nella cassetta degli attrezzi di ogni coach Strategico.

Differenza tra scrittura a mano e scrittura digitale

La scrittura a mano favorisce una codifica mnemonica più profonda grazie al coinvolgimento attivo della coordinazione motoria e sensoriale. Studi neuroscientifici hanno dimostrato che formare lettere manualmente aumenta la connettività tra aree cerebrali implicate nella memoria e nell’apprendimento molto più della semplice digitazione. Al contrario, la scrittura digitale su tastiera, sebbene più veloce e pratica per prendere appunti estesi, tende a favorire una trascrizione più superficiale, con un minore impatto sul processo di elaborazione cognitiva. Tuttavia, l’utilizzo di penne digitali e tablet mostra che, talvolta, acquisita familiarità, la scrittura digitale può avvicinarsi ai benefici della mano libera in termini di apprendimento, pur mantenendo i vantaggi tecnologici.

Da un punto di vista strategico, la scrittura a mano rallenta il processo, permettendo di riflettere meglio sui pensieri e di selezionare le idee cruciali, aspetto essenziale negli esercizi di Coaching basati sull’introspezione. La scrittura digitale, invece, eccelle nella rapidità di revisione, nell’organizzazione dei contenuti e nella condivisione immediata, caratteristiche utili per strutturare velocemente, per esempio, i diari di tentate soluzioni o i piani delle micro-azioni. Nel Coaching Strategico, alternare i due metodi può massimizzare i benefici: usare carta e penna per compiti di introspezione profonda e digitare per documentare risultati, monitorare i progressi e pianificare azioni future. In questo modo, si conciliano l’elaborazione cognitiva profonda tipica della scrittura manuale con l’efficienza e la flessibilità offerte dagli strumenti digitali, potenziando l’efficacia complessiva degli esercizi Coaching.

La scelta tra scrittura manuale e digitale dipende anche dalle preferenze di apprendimento individuale e dal contesto operativo. Il coach può guidare il coachee nella sperimentazione di entrambi per capire quale modalità produce maggior efficacia.

Il Modello Strategico di Nardone e Watzlawick

Il Modello Strategico nasce all’interno della Scuola di Palo Alto, dove Watzlawick e Nardone sviluppano un approccio focalizzato sull’intervento rapido e orientato alle soluzioni. Alcuni principi fondamentali sono:

  • Focalizzazione sul presente: il cambiamento avviene analizzando le tentate soluzioni che mantengono il problema qui ed ora, non scavando nel passato.
  • Breve durata: gli interventi sono progettati per essere contenuti nel numero minimo di sessioni necessarie.
  • Lavoro sulle tentate soluzioni: identificare le azioni che mantengono e rinforzano il problema, per costruire nuovi comportamenti.
  • Rottura dei circoli viziosi: attraverso compiti e “paradossi” si interrompe la dinamica disfunzionale.

In ambito Coaching, queste linee guida si traducono anche in tecniche ed esercizi di Coaching che stimolano l’azione immediata, la sperimentazione di soluzioni e la generazione di feedback rapido. La scrittura diventa veicolo privilegiato per veicolare istruzioni chiare, documentare eccezioni, tentate soluzioni e rinforzare il cambiamento.

Gli esercizi di Coaching più potenti

Di seguito cinque potenti esercizi di scrittura che ho progettato ispirandomi in larga parte ai principi del Modello Strategico. Ognuno può essere svolto autonomamente, con il solo ausilio di un quaderno o di un documento digitale. Potrai poi discuterne con il tuo coach.

1. Esercizio delle eccezioni scritte

Obiettivo: scoprire quando e come il problema NON si presenta.
Come fare:

  1. Definisci con chiarezza il problema attuale (es., “sento ansia prima delle riunioni”) e annotalo in alto.
  2. Per tre giorni consecutivi, dedica 5 minuti a scrivere le situazioni in cui il problema non si è manifestato, descrivendo contesto, orario e pensieri associati.
  3. Analizza eventuali fattori comuni (ad esempio ambiente familiare o atteggiamento mentale più disteso).
    Effetti attesi: individuazione di “eccezioni” utili a replicare le condizioni di benessere.

Questo esercizio ti aiuta a «cogliere il buono» presente anche nei momenti di difficoltà, potenziando la consapevolezza di come piccole variazioni nel contesto possano interrompere il circolo vizioso del problema. Annotare le eccezioni quotidianamente stimola la mente a riconoscere e riprodurre le condizioni favorevoli, favorendo un approccio proattivo anziché reattivo.

2. Diario delle tentate soluzioni

Obiettivo: rendere espliciti i comportamenti che mantengono il ciclo problematico.
Come fare:

  1. Ogni sera, scrivi per 5 minuti tutte le azioni e i pensieri messi in atto nella giornata per affrontare il problema (es.: “Ho evitato le telefonate, ho cercato conferme dagli altri”).
  2. Non censurare nulla: annota anche - direi soprattutto - le “soluzioni” che hai sperimentato e che non hanno funzionato.
  3. Alla fine della settimana, rileggi e cerchia le strategie più frequenti.
    Effetti attesi: consapevolezza delle tentate soluzioni disfunzionali e spinta a sperimentare alternative.

Mettere per iscritto le strategie che non hanno funzionato ti permette di vedere con chiarezza le trappole mentali che mantengono il disagio, preparando il terreno per una sperimentazione alternativa. Questo livello di onestà e dettaglio disinnesca l’automatismo delle reazioni, aprendo spazio a nuove azioni più funzionali.

3. Scrittura della narrazione futura

Obiettivo: attivare la motivazione e chiarire l’obiettivo desiderato.
Come fare:

  1. Scegli un obiettivo specifico (es., “gestire con calma una presentazione”).
  2. In 10 minuti, descrivi in prima persona come sarai e cosa farai quando avrai raggiunto questo obiettivo, includendo dettagli sensoriali (cosa vedi, senti, provi).
  3. Rileggi ogni mattina per 5 giorni consecutivi.
    Effetti attesi: stimolo del sistema motivazionale, creazione di una situazione favorevole al raggiungimento dell’obiettivo.

Descrivere nei dettagli sensoriali la tua versione "futura" attiva le stesse aree cerebrali coinvolte nell’esperienza reale (e no, NON sto dicendo che sia la stessa cosa...;)), creando vere e proprie "tracce" neuronali che facilitano il raggiungimento dell’obiettivo. Ripetere la narrazione ogni mattina rinforza l’immagine interna e motiva il comportamento quotidiano in linea con la tua visione desiderata.

DISCLAIMER: la visualizzazione non fa magie! Vedilo come un modo per prepararti meglio e familiarizzare con ciò che ti attende.

4. Dialogo interno strutturato

Obiettivo: esternalizzare conflitti interni e integrare risorse nascoste.
Come fare:

  1. Disegna due colonne sul foglio: a sinistra “Critico”, a destra “Risorsa interna”.
  2. Scrivi un dialogo ad almeno sei battute, alternando argomentazioni del Critico (es.: “Non ce la farai mai”) e risposte della Risorsa (es.: “Ho già superato prove più difficili”).
  3. Concludi con un’affermazione di azione concreta (es.: “Oggi preparerò la scaletta e farò pratica davanti allo specchio”).
    Effetti attesi: riconoscimento delle parti interne in conflitto, rafforzamento della componente potenziante.

Dare voce alle parti critiche e a quelle potenzianti in un confronto scritto promuove l’integrazione interna, riducendo la dissonanza e favorendo scelte più allineate ai tuoi valori. Questo esercizio migliora la capacità di autogestione emotiva, trasformando il self-talk in un alleato strategico anziché in un ostacolo.

5. Piano delle micro-azioni

Obiettivo: trasformare l’obiettivo in passi minimi e concreti.
Come fare:

  1. Scrivi il tuo obiettivo principale nella parte alta della pagina.
  2. Sotto, descrivi in poche frasi il primo passo, che non richieda più di 5 minuti per essere attuato (es., “aprire il documento e scrivere il titolo”).
  3. Continua con altre 2–3 micro-azioni, ciascuna eseguibile in meno di 5 minuti.
  4. Sperimenta: spunta ogni azione completata e annota eventuali difficoltà riscontrate.
    Effetti attesi: abbattimento della procrastinazione, incremento del senso di efficacia e motivazione.

Spezzettare l’obiettivo in step di pochissimi minuti abbatte la resistenza iniziale tipica della procrastinazione e genera un rapido senso di efficacia non appena spunti la prima casella. Monitorare le micro-conquiste quotidiane crea un circolo virtuoso di motivazione e autostima, rendendo visibili i progressi anche sui traguardi più ambiziosi.

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Esercizi di Coaching: il Life Coaching Canvas

Il Life Coaching Canvas (LCC) è uno strumento visuale e modulare che ti accompagna nella mappatura strategica del tuo percorso di cambiamento. Puoi scaricarlo gratuitamente dal mio sito a questo link e usarlo in almeno tre diverse situazioni:

  1. Self-Coaching personale: per tenerti sempre in allenamento sul tuo sviluppo, compilando il Canvas da solo ogni volta che senti il bisogno di riallinearti ai tuoi obiettivi.
  2. Durante le sessioni di Coaching: come guida condivisa insieme al tuo coach, per dare struttura al dialogo e raccogliere insight in tempo reale.
  3. Per supportare gli altri: proponi questo esercizio ai tuoi amici!

Passaggi consigliati per compilare il Canvas

Compila il Canvas in quest'ordine.

  1. Sezioni gialle
    • Valori & Passioni: individua i 3 valori che più ti rappresentano e scrivi nel riquadro accanto le passioni o attività che ti fanno sentire vivo.
    • Visione & Impatto: descrivi brevemente come vorresti che la tua vita si evolvesse (visione) e come questo cambiamento influenzerebbe le persone intorno a te (impatto).

    Queste prime quattro caselle ti aiutano a chiarire “chi sei” e “perché” agisci.

  2. Scopo interiore
    • Riflessione: rileggi i contenuti delle sezioni gialle e sintetizza in una breve frase il tuo “motore interno”, ciò che dà senso a ogni tua azione (es. “Coltivare relazioni autentiche per sentirmi connesso e libero di crescere”) .
  3. I tre riquadri “focus”
    • Comportamenti di supporto: individua le azioni concrete che incarnano i tuoi valori e ti avvicinano alla visione (es.: “Ogni mattina dedico 5 minuti alla scrittura di gratitudine”).
    • Problemi importanti da considerare: elenca gli ostacoli che potresti incontrare: interni (es., autocritica, procrastinazione) e/o esterni (es., mancanza di tempo, distrazioni).
    • Obiettivi per i prossimi 12 mesi: formula 2–3 traguardi SMART collegati al tuo Scopo interiore, specificando come misurerai i progressi (es.: “Entro giugno, journaling quotidiano tutti i giorni feriali”).
  4. Revisione e monitoraggio
    • Metti il Canvas in un luogo visibile o salvalo in digitale. Ogni settimana, aggiorna i comportamenti completati, rifinisci la lista dei problemi e aggiusta gli obiettivi in base ai feedback reali.

Seguendo questo flusso - dalle sezioni gialle alla definizione dello Scopo interiore, fino ai tre riquadri di azione - otterrai una mappa chiara e dinamica del tuo percorso di Self-Coaching. Questo strumento sarà capace di tradurre visione e valori in micro-azioni concrete e monitorabili.

Conclusione

...ti sento, sai?! "Sì, vabbè, ma dietro ciascuno di questi temi c'è un mondo da esplorare, non possono bastare questi semplici esercizi!"

CERTO. È per questo che esistono i coach, è per questo che faccio il coach! 🙂 Ti ripeto, questi semplici - mica tanto... - esercizi sono un modo per fornire uno stimolo, un'idea di come si possa utilizzare la scrittura nell'ambito del Coaching e per coltivare la propria crescita personale, in generale. Se facessi delle sessioni con me ti renderesti conto che un percorso di Coaching è qualcosa di certamente molto più complesso e articolato e gli stessi esercizi verrebbero sviluppati maggiormente e assumerebbero un valore e una ricchezza diversa.

Eppure, dedicandoti a questi esercizi di Coaching, puoi fin da subito scoprire e sperimentare direttamente la loro estrema potenza e utilità.

Gli esercizi di Coaching basati sulla scrittura, implementati con il Modello Strategico di Nardone e Watzlawick, rappresentano un approccio rapido, pratico e orientato ai risultati. Attraverso gli esercizi proposti puoi sperimentare queste tecniche in autonomia.

Se sei già seguito da un mental coach, può capitare che questi ti chieda di svolgere degli esercizi per iscritto o comunque di mettere per iscritto determinati passaggi o riflessioni, in sessione o come lavoro da svolgere tra una sessione e l'altra. Svolgi con attenzione e curiosità quel tipo di proposta e valuta il contributo che la scrittura può offrire da tanti punti di vista al nostro sviluppo personale.

Scarica subito il Life Coaching Canvas per cominciare a esplorare il tuo Coaching personale. Inizia oggi stesso: prendi carta e penna (o apri un nuovo documento), scegli uno degli esercizi e prova l’impatto trasformativo della scrittura come strumento di crescita.

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